Qualche giorno fa sono andato in stazione a Modena per fare qualche biglietto del treno. Dopo essermi sorbito la solita, estenuante coda me ne sono tornato a casa con i biglietti. Mentre camminavo nel parcheggio, ho notato che sul retro degli stessi Trenitalia ha avuto la bella pensata di stampare un confronto riassuntivo sulle emissioni di anidride carbonica prodotte viaggiando in treno, auto o aereo su percorsi confrontabili. Qui di fianco un dettaglio del retro del biglietto. I dati citati da quelli di Trenitalia provengono da uno studio targato Enea; inutile dire il treno offre vantaggi lampanti in tema di riduzione delle emissioni climalteranti rispetto alle altre scelte possibili. Il vantaggio offerto è netto rispetto all’automobile, che in apparenza produce emissioni almeno doppie; l’aereo risulta essere la soluzione peggiore.
Come sempre, vengo colpito dalla curiosità: per l’auto queste emissioni a quanto carburante corrispondono? Per fare il conto, occorre conoscere le distanze esaminate dallo studio e la quantità di carburante richiesta per generare ogni chilo di CO2. Per le distanze facciamo presto: da Napoli a Milano sono 775 km in autostrada, mentre da Roma a Venezia si scende a 527 km (variano di poco a seconda della fonte).
Per la CO2, ci vuole un aiutino: in questo sito un riassunto delle emissioni di anidride carbonica prodotte da vari combustibili. Il dato è riportato a 1000 kg di CO2. Per la stessa tonnellata di anidride, sono richiesti 432 litri di benzina o 366 litri di gasolio.
In definitiva, nel viaggio Milano – Napoli, il prospetto indica 76 kg di CO2 prodotti in auto; in media, sono 98 grammi di anidride per chilometro. Nel caso del percorso Roma – Venezia, il valore aumenta impercettibilmente a 98,6 grammi per chilometro. Traducendo in termini di carburante, parliamo di 42,3 cc di benzina per km, oppure di 35,9 cc di gasolio. Il tutto è assai approssimativo, dato che lo studio di partenza esegue già una media tra le emissioni prodotte dai due differenti carburanti e contempla ovviamente scelte quali metano e GPL, qui tralasciate. Però gli ordini di grandezza alla fine sono poi questi.
In pratica, l’automobile descritta dal mio biglietto del treno starebbe viaggiando in autostrada a 110 – 130 km/h ad una media di 23,6 km per litro di benzina, o di 27,9 km per litro di gasolio. Suppergiù.
Davvero lusinghiero direi: ad oggi, abbiamo bisogno della Toyota Prius per poter disporre di percorrenze simili. Immaginare questa performance come una media per il parco circolante italiano è davvero un bel sogno. Dove sarà finito il costo energetico – con emissioni correlate – di costruzione, mantenimento e smantellamento dei veicoli? Usualmente si dice che il carburante rappresenti un terzo o poco più del costo in energia di una autovettura; gli altri due terzi sono forse stati ritenuti irrilevanti dagli estensori di questo confronto? Qualcuno avrà provato a ragionare sul costo connesso al mantenimento della rete stradale? Troppo faticoso?
E poi, se è vero quel che si dice qui, che senso hanno i 98 grammi / chilometro ipotizzati quando persino le parche auto della Fiat a stento scendono a 130 grammi di CO2 emessa per km? Vogliamo forse raccontare che raddoppiando la velocità i consumi non quadruplicano? O vogliamo raccontare che in autostrada tutti viaggiano a 40 km/h?
Ma si, continuiamo pure a propagandare che esistono auto il cui consumo in energia si limita al serbatoio; e continuiamo a raccontare placidamente che il cemento dei viadotti delle autostrade piove dal cielo. Tanto in Italia siamo capaci di berci qualsiasi cosa.
Attenzione si parla di g/km per passeggero considerando un occupazione media di 1.5 passeggeri per auto il tuo 98 g/km diventa 147 g/km per auto
Purtroppo l’occupazione media delle auto in Italia non riesco a trovartela. Qui sotto c’è quella degli americani:
http://www.bts.gov/publications/highlights_of_the_2001_national_household_travel_survey/html/table_a14.html
Dicevano nel 2001 1,63; è peggiorata, e forse in Italia a dire 1,5 non sbagliamo molto. Quello che non viene detto è che in molti casi il viaggio è svolto a favore del passeggero (es. taxi o mamma che porta il bambino e torna a casa); così va a finire che uno dei passeggeri è in realtà un autista che non sta andando da nessuna parte. Un’altra cosa astutamente taciuta nelle statistiche: onoriamo Trilussa.
Ad ogni modo, i conteggi sulle emissioni fatti sul solo serbatoio restano sciocchezze; e 147 grammi a chilometro quadrerebbero ancora assai bene con il minimo di 130 e rotti che Fiat riporta, ancora una volta dichiarando solo l’effetto del serbatoio. Mi mancano sempre dal conto i viadotti alti 150 metri, il costo degli incidenti, i costi di costruzione e smaltimento dei mezzi e via così. Sorry, ma non va ancora bene: bisogna cambiare registro.
Comunque adesso vado in tangenziale e mi metto a contare.
Bello anche questo:
http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/Meno-passeggeri-piu-automobili-4357
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