Simpatico esperimento primaverile, o meglio: di fine inverno. Ora che comincia a fare meno freddo, proviamo a vedere qual’è la temperatura raggiunta dalla porzione più superficiale del suolo attorno a casa. Gli ingredienti per questa manovra sono una trivella in ferro, un termometro a bacchetta, un metro da sarto ed un bastoncino di legno. Sono inquadrati nell’immagine (bruttina), assieme al foro di prova. Il momento mi sembra buono per fare un tentativo, dato che l’inverno vero e proprio si è ormai concluso ma le temperature non sono comunque ancora molto alte. Il terreno scelto è quello destinato all’orto, al bordo però: dove non arrivano le lavorazioni realizzate con mezzi meccanici.
Tecnica di misura: apro un foro con la trivella, e ripulisco il fondo. Quindi pianto il bastoncino in legno sul fondo, al di sotto del livello raggiunto dalla trivella; in questo secondo forellino piazzo il termometro ed attendo che vada in equilibrio termico con il terreno circostante. Bisogna evitare di fare misure su volumi di terreno che siano entrati in contatto con conduttori a temperatura diversa; ovviamente la trivella in ferro è la prima minaccia. Il bastoncino in legno è un isolante, se lo tolgo in fretta produce alterazioni modeste. Il grosso dell’errore lo crea il termometro stesso; può essere utile lasciarlo per qualche decina di secondi sul fondo foro, così quando si effettua la misura la differenza di temperatura tra terreno e fondo del termometro è minima.
Tre misure in ordine, con la distanza in cm dal piano campagna: 41 cm 10 °C, 55 cm 10 °C e 66 cm 9,5 – 10 °C. Una temperatura abbastanza stabile; sottolineo che l’attrezzo ha scala a gradi interi, niente suddivisioni ai decimi. Ad ogni modo oscilliamo attorno a + 10 °C, e dato che la media della giornata è tuttora sui 10 – 12 °C si può supporre che l’innalzamento di temperatura del suolo non sia ancora iniziato, almeno non in maniera decisa. Probabilmente questa è la temperatura più bassa raggiunta sottoterra durante l’inverno appena trascorso. Un paio di anni fa mi era capitato di rilevare + 9 °C, ad inizio marzo e ad una profondità di circa 70 cm.
Il primo spessore di suolo, anche solo pochi decimetri, riesce a smorzare la variazioni di temperatura annuali; e protegge radici e bulbi in attesa della primavera. Nel complesso la rozza terra mi pare un buon isolante.