Il Sindaco di Firenze: TAV opera inspiegabile. Siamo sicuri?

Sentite un po cosa dice Dario Nardella, sindaco di Firenze, circa la vicenda della nuova linea ferroviaria ad alta velocità che dovrebbe passare sotto al capoluogo toscano: “… Il progetto dell’Alta Velocità che Ferrovie ha voluto fare in tutti i modi, oggi ancor più di ieri, appare inspiegabile: è un grande spreco di denaro pubblico, perché stiamo parlando di un miliardo e mezzo di euro per risparmiare due minuti sulla tratta Roma-Bologna-Milano … […] … Un progetto – ha spiegato Nardella chiamato a rispondere sull’annosa questione del tunnel AV – che appare inspiegabile sotto più punti di vista. Il primo è che si realizza un’altra stazione, non a dieci chilometri (da Santa Maria Novella, ndr), ma a due chilometri…”. Il sindaco propone in maniera esplicita anche qualche soluzione praticabile ai problemi che ha sollevato: “… è un progetto nato male e che sta andando ancora peggio. Io ho intenzione insieme al Presidente Rossi (Governatore della Regione Toscana, ndr) di proporre al Governo e a Ferrovie dello Stato una modifica, non per bloccare tutto, ma per fare un’opera meno impattante, meno costosa e più utile ai cittadini … […] … Scavare in quel modo sotto Firenze rischia di essere inutile. Utilizzando dunque la stazione di Santa Maria Novella che può continuare ad essere il cuore, visto che abbiamo la stazione di Campo di Marte che può essere riqualificata per essere di servizio per molti treni della Alta Velocità …”.

Un’opera inspiegabile, dice il nostro. Dice che ci sono alternative economiche e nettamente più funzionali, già disponibili: si può utilizzare la grossa cintura ferroviaria esistente attorno a Firenze. I binari ci sono, le stazioni si possono migliorare o costruire: basta far circolare dei treni. Tutto abbastanza ovvio. Sulla scia della medesima scuola di pensiero, ma senza volersi esprimere in maniera altrettanto esplicita, in questi giorni il ministro Delrio ha reso pubblica l’intenzione di sforbiciare qualche altro cantiere. Pare ad esempio che la discussa Torino Lione verrà un po ridimensionata: “… modifiche sono state annunciate dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, che ha spiegato che sono state elaborate in un anno di lavoro dall’Osservatorio Tecnico Torino-Lione, una commissione istituita nel 2006 dal governo italiano. La modifica riguarda il tratto di ferrovia fra Buttigliera e Torino: il tunnel previsto dal progetto da Buttigliera e Orbassano verrà ridotto da 20,5 a 14 chilometri, mentre nel tratto successivo invece che costruire un nuovo tunnel sotto a diversi quartieri di Torino verranno ammodernate le linee ferroviarie già esistenti …”. Diverso linguaggio, stesso copione: avevamo progetti per affiancare linee di superficie esistenti con costosi percorsi interrati; ora sembra tornare di moda l’idea di viaggiare in superficie ove possibile, risparmiando soldi per opere che forse non sono poi così utili.

Opera inspiegabile, diceva Nardella. Come dire: ha aperto i progetti esistenti, li ha studiati, ha concluso che non hanno alcun senso sotto nessun punto di vista. E ha deciso di metterli in discussione. Tutto chiaro, no? Niente affatto. Non esistono mai, in nessun luogo ed in nessuna epoca, opere pubbliche totalmente inspiegabili. Ogni opera pubblica ha una genesi, coinvolge dei ragionamenti, mette a confronto un enorme numero di persone. Un individuo che osservasse il risultato di un siffatto processo e che lo ritenesse privo di qualsiasi ratio starebbe peccando di ingenuità. Prendiamo quindi il passante ferroviario di Firenze: interrato laddove questo non serve, porta lontano dal centro passeggeri che potrebbero arrivare direttamente in centro e produce un doppione di tracciati già esistenti che potrebbero facilmente coprire le necessità del futuro remoto. La funzionalità non c’è, non per i contribuenti ed i passeggeri. I costi sarebbero altissimi, gli effetti collaterali forse nemmeno gestibili: mi riferisco soprattutto agli scavi eseguiti in mezzo alla città, con inevitabile corollario di edifici dissestati. Il caso bolognese è lì a ricordarcelo.

Eppure questo apparente nonsenso per qualcuno ha senso: se ci sono spese da pagare, qualcuno paga; ma qualcun altro guadagna. I soldi sono così: se escono da un portafoglio finiscono invariabilmente con l’entrare in un altro portafoglio, non si perdono mai per strada. Stiamo parlando dell’industria nazionale delle costruzioni. L’edilizia è in crisi da un decennio, e gli italiani non intendono lasciarla morire. E così, ecco gli aiuti di stato mascherati: opere pubbliche faraoniche e totalmente insensate a livello di rapporto costi / benefici. Il tunnel costa troppo? Facciamone uno più lungo. Scavare in campagna è dispendioso? Scaviamo in mezzo alla città, così i costi diventano incalcolabili. Il tracciato superficiale richiede adeguamenti? Costruiamo un altro tracciato, possibilmente laddove è pressoché irrealizzabile. Gli esorbitanti preventivi finiscono col quadruplicare in corso d’opera; i venditori di cemento ringraziano contenti. Con buona pace di Nardella, che ha capito bene a cosa non serve il suo passante; ma non sembra aver capito a cosa serve davvero. O forse semplicemente non può dirlo in pubblico; aderendo apparentemente a quella corrente di pensiero che ritiene utile risolvere i problemi prima di averli compresi e spiegati al pubblico.

Se c’è un delitto, c’è un movente: tutti i film gialli che ho visto funzionano così. Se vuoi l’assassino devi scoprirlo, il movente. E se scopri un assassino ma non il movente, allora patirai altri delitti: per farli finire devi trovare il movente. Questa vicenda di opere faraoniche ed inutili, di preventivi taroccati, di costi esorbitanti, di ferrovie nuove percorse da treni vecchi o da nessun treno non la possiamo capire se non capiamo chi e perché ha agito ed in quale direzione. In Italia abbiamo un comparto delle costruzioni che è un filo sovradimensionato: e non è difficile dimostrarlo, basta osservare qualche parametro. La produzione di cemento portland è un buon indice, e per pigrizia mi cito: “… Nel 2007 la coppia Italia – Spagna totalizzava 95 milioni di t di cemento portland venduto; le altre sei nazioni del grafico sopra nel 2009 ne mettevano assieme si e no 76 milioni di t …”. La nostra sconvolgente sovrapproduzione di leganti non rappresenta certo un’eccellenza: in gran parte è roba da terzo mondo. Con una bolla immobiliare ormai scoppiata, e senza prospettive di recupero, le possibilità erano due: lasciar morire serenamente l’industria più inutile e dannosa che avevamo, oppure sostenerla con i soldi dei cittadini; sappiamo quale sia stata la scelta, e vediamo con quali danni. Le curiose opere pubbliche che ci vengono proposte ora non appaiono poi così inspiegabili; sembrano semmai una scelta del tutto logica.

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Una risposta a Il Sindaco di Firenze: TAV opera inspiegabile. Siamo sicuri?

  1. UnUomo.InCammino ha detto:

    La pletora di grandi opere tanto nefaste quanto costose è straordinaria:
    o – la BreBeMi per giocarci a calcio tanto è vuota
    o – il delirio People Mover a Bologna
    o – la terza pista a Malpensa
    o – la Rosignano – Civitavecchia
    o – il delirante Tax Brennero, 60G€
    o – la Orte – Cesena – Mestre
    o – il prolungamento a Sassuolo dellì’A22
    o – prolungamento dell’autostrada della Valdastico fino a Trento lungo la Valsugana
    o – Orte – Civitavecchia
    o – nuovi stadi a raglio con relativi progetti di “sviluppo” [della distruzione] del territorio
    o – Tax val di Susa
    o – bretelle, passanti, mutandazze e altre amenità in ogni provincia d’Italia
    o – questa insensatezza del passante interrato TAV a Firenze, miliardi per arrivare due minuti e perderli poi nel traffico impazzito delle città ancora più costipato dalla crescita demografica da invasione.

    E’ come per lo tsunami migratorio: troppa gente che campa, lucra, ha prestigio, potere dall’aggravarsi e dal diffondersi del problema.
    Si noti che l’industria quasi sempre cialtrona, da terzo mondo, dell’edilizia, è uno “sfogo” per lavoratori poco qualificati, non pochi dei quali invasori.
    A livello alto le stesse oligarchie mondialiste che impongono l’invasione ai territori li parassitano applicando ad essi vari tipi di tumoretti, ovviamente sottraendo risorse ad altri servizi e aumentando il mostruoso deficit e l’indicibile, innumerabile debito.
    Il tumore cementizio e catramitico si diffonde sull’organismo paese, la distruzione prosegue.

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