Cavalcavia crollato a Lecco, YouReporter.
Foto via You Reporter. Cadono calcinacci, c’è un cavalcavia in cemento armato che pare perdere pezzi. Un cantoniere volenteroso comincia a telefonare ai superiori per avvisarli del pericolo. Nessuno agisce, e dopo poco tempo il manufatto si spezza al passaggio di un autotreno particolarmente pesante. Un morto, i feriti e la conta dei danni. Adesso è il momento del rimpallo delle responsabilità: l’ex ente Provincia racconta che si occupava solo di asfaltare la sovrastante strada locale, la Provinciale 49, mentre da Anas non sembrano arrivare affermazioni chiare al riguardo. Bisognerebbe capire chi dovesse effettivamente garantire la tenuta del cavalcavia. La sottostante Statale 36 ora è interrotta. Incuria a parte, l’emergenza non è stata gestita in modo adeguato. Davanti al pericolo nessuno pare avere preso decisioni: pare che i vertici di entrambe le strutture – Anas e Fu Provincia – abbiano tardato ad ispezionare la zona.
Il caso di cronaca in sé è pieno di dettagli particolari e specifici, al momento non del tutto chiariti. Bisognerebbe però provare a riflettere su quello che sta accadendo ad ampio raggio in Italia in tema di infrastrutture. I soldi sono un po meno rispetto al passato, e vengono spesi malissimo. Pensiamo ad opere faraoniche ed inutili, ma il paese è pieno di buche e di travi corrose e crepate. Forse sarebbe il caso di pensare a gestire meglio l’esistente, ripensare l’organizzazione dei controlli, chiarire le responsabilità. E magari definire un po meglio le procedure di emergenza: abbiamo piani e norme di condotta per affrontare un cestino che brucia a causa di un mozzicone, ma apparentemente non per un ponte danneggiato che minaccia una superstrada. Un discorso a parte bisognerebbe poi farlo per gli enti di governo del territorio: la soppressione delle Province non è stata una idea brillante in partenza, e in molti casi la ridistribuzione delle – numerosissime – competenze pare ancora in alto mare. Tra caos organizzativo e normativo e scomparsa delle coperture finanziare, c’è da preoccuparsi davvero per le nostre reti infrastrutturali. Forse questo disastro è un campanello di allarme che dovremmo considerare con attenzione.
Mi unisco al tuo campanello d’allarme riguardo le abolizioni facili degli enti. Senza scendere nelle polemiche ma non vorrei che l’abolizione di un ente fosse anche l’eliminazione delle responsabilità. Mi viene ad esempio l’utilizzo dei sindaci a sostituzione dei senatori….